10 gennaio 2011

In viaggio con Demetrio Carlizzi

Oggi in viaggio si parla  del libro di Demetrio Naccari Carlizzi

 "Il federalismo indeterminato - diritti nazionali o diritti geografici?".

Naccari Carlizzi è stato assessore regionale al bilancio, sindaco di Reggio di Calabria e attualmente è componente della direzione nazionale del Partito Democratico.





Francesco Lo Giudice La cosa interessante a mio avviso è capire se, e fino a che punto, l'attuazione del federalismo possa aumentare ulteriormente la distanza socio-economica tra il Nord e il Sud del Paese. Perchè è stato portato avanti da una forza politica (la lega) che ha fatto dell'autonomia delle risorse e dell'indipendenza finanziaria un leit motiv della sua natura politica.


Alessio Meticcio Rose A me non è chiaro se il federalismo sia davvero necessario o se ne possa fare a meno. All'inizio pensavo fosse negativo, ma una volta in tv ho sentito che è anche previsto dalla costituzione ma di fatto non è stato mai applicato (ovviamente). Anche l'attuale opposizione ne propone uno diverso da quello che vuole attuare il governo

Cristiano Di Francia do una risposta a francesco. Un conto semplicistico da ragione alla lega nord. Le regioni settentrionali producono ricchezza che viene ripartita anche in regioni meno produttive. Tuttavia gli "acquisti" che si fanno con la quota redistribuita vanno necessariamente a vantaggio delle stesse regioni del nord. E' il caso della sanità  ma anche, ad esempio, dei fondi per le piccole imprese e per l'artigianato: le regioni meridionali quei fondi non li usano quanto quelle settentrionali!

Davide Bruno ‎...posso fare una domanda...perchè la Calabria spende 230 milioni di euro ogni anno per le prestazioni sanitarie fuori regione? Forse iniziando a dare risposte a domande come questa si possono iniziare ad affrontare molti importanti problemi...

Anna Mellace Dici bene Francesco: "aumentare". Perchè questa distanza c'è e non è colmabile in tempi brevi. E' necessario un forte cambiamento culturale che possa allo stesso tempo ativare la società civile e rendere efficienti le istituzioni. Ed il solo Federalismo non sarà certo sufficiente ad innescare questo cambiamento, a meno che non sia un "Federalismo assistito" per le Regioniche si trovano indietro....e di questo dubito non poco.

Alessio Meticcio Rose Beh in effetti il nostro ministro del federalismo difficilmente tenderà la mano al sud

Il federalismo è stato concepito secondo me per rendere indipendenti politicamente e finanziariamente le regioni del Nord. In questa ottica è stato considerato anche conveniente per le regioni del sud, al fine di fargli spezzare il cordone ombelicale / assistenziale con il Governo centrale. Questo secondo me lo scenario di fondo. Sarebbe interessante capire fino a che punto questo possa far bene al Paese. Secondo me, il federalismo può rappresentare un rischio certamente, ma soprattutto un'opportunità, soprattutto per il sud, a patto che la società civile e politica ritrovi il coraggio di osare.

L'Italia, se ricordo qualcosa di storia patria, ha preferito la strada della nascita per incorporazione al federalismo. I vecchi stati preunitari sono stati disciolti ed è nata l'Italia.
Il regionalismo (è quello che c'è nella costituzione) riconosce forti livelli di governo alle regioni, ma non ne fa degli stati con riconoscibilità internazionale.
Quindi intanto per far chiarezza: la lega usa dei termini a casaccio.
Il problema è semmai quello del rapporto tra le regioni e tra queste e lo stato centrale.
La questione meridionale, poi, è ancora un altro discorso.

Francesco Lo Giudice Aggiungo che credo il federalismo sia stato ripreso proprio perchè il regionalismo in atto è stato ritenuto inefficace nella redistribuzione delle risorse finanziarie del Paese.

Mi pare proprio questo il punto, se posso permettermi di inserirmi così tardi nei vostri commenti: occorre intervenire sul rapporto Governo nazionale/Governo locale, in modo tale da fissare PRIMA i meccanismi di redistribuzione delle risorse (redistribuire NON vuol dire assistenzialismo, sono cose profondamente diverse). Non credo che vi sia nessun cordone ombelicale Nord-Sud, piuttosto si può affermare che vi sono stati episodi di sfruttamento del Sud da parte del Nord. Con un federalismo a-solidale, ossia un federalismo che non preveda un chiaro e determinato meccanismo di redistribuzione delle risorse, sicuramente al sud mancherà la possibilità di far fronte alle sue infrastruttura pubbliche contando unicamente sulle risorse della tassazione regionale. Allora la società civile troverà “il coraggio di osare”? Non vedo come, se non si rimuovono gli ostacoli che impediscono a quella società civile di osare ora. E tali ostacoli non sono i finanziamenti che provengono dallo Stato, ma COME e da CHI tali finanziamenti vengono gestiti. Se la società civile non riesce a osare ora, oserà dopo, quando si troverà a vivere in una Regione con i bilanci in passivo e sull’orlo della bancarotta? mi sembra difficile. Non sarebbe meglio creare prima le garanzie per la tenuta sociale, con un federalismo davvero solidale, già sulla carta (ossia all’interno del disegno di legge, così siamo più sicuri?)

Alessio Meticcio Rose Cristiano io ho sentito parlare proprio di federalismo nella costituzione, poi magari sbaglio, comunque condivido tutto quello che hai detto. Alla luce delle vostre riflessioni insomma si dovrebbe elaborare un tipo di federalismo a vantaggio di tutta l'Italia o se ne può fare a meno? il dubbio resta

Ciao Riccardo, è giustissimo quello che dici. Mi riferivo al cordone ombelicale sud /governo centrale (la dipendenza economico/assistenziale che viene recriminata a noi del sud). Effettivamente il federalismo non è nato serenamente e in clima di collaborazione con le principali forze politiche del paese, così come sarebbe stato auspicabile avvenisse. Certe architetture e trasformazioni politico - istituzionali hanno bisogno di essere decise da governo e opposizione insieme, così com'è avvenuto per la costituzione.
Visto però che è passato in attuazione, forse è utile osservarne il lato positivo e farlo diventare un'occasione non solo di sviluppo.

Spingo a fondo la visione di Riccardo: si tratta di un simulacro di cordone ombelicale.
1) ricordo che in gran parte dei territori meridionali esiste una "dual governance": stato + poteri criminali. Anche nelle altre regioni c'è la dual governance, o la triple.. ma magari con interlocutori più evidenti. Questo per dire che i DECISORI nelle regioni meridionali ci sono e forse sono più forti di quelle centro-settentrionali.
2) cordone dei trasferimenti? ricordo gli strepiti di Tremonti: nelle regioni meridionali nonsi usano i fondi europei. Non si usano i fondi dello stato.
Se questo è il risultato, uno dei risultati, dell'autonomia regionalista, mi va benissimo "RI-FEDERARE" l'Italia, e ricorrere allo stato centrale.
I prefetti e i commissari, non so se ho bisogno di essere più chiaro.
L'assistenzialismo semmai riguarda la popolazione. Se non c'è sviluppo occupazionale intervieni (si è fatto) con le industrie di stato, con le false bonifiche, riempi gli uffici della pubblica amministrazione di persone inutili, chiudi tutti e due gli occhi sui falsi invalidi.
Ma, alla fine, la bilancia del dare e dell'avere è in equilibrio. L'assistenzialismo sostiene i consumi di beni e servizi: che non vengono prodotti nelle regioni assistite.

E' proprio nel chi gestisce le risorse il vero problema. E' risaputo che i finanziamenti pubblici, che siano statali o europei, sono la principale fonte di finanziamento delle mafie locali (e non solo), soprattutto attraverso la gestione degli appalti pubblici. Ma qualcuno pensa davvero che con il Federalismo terminerebbe questo utilizzo distorto delle risorse? E nel mentre che le cose "cambno", chi lasceremo per strada? Saranno la fasce più deboli a pagare, coloro ai quali mancherà ogni tipo di assistenza, e non solo sanitaria. Un amico polentone mi ha detto l'altro giorno (molto banalmente direi) che ogni guerra vuole i suoi morti. Ma questo per me è inammissibile. Non dico che non si debba trovare una soluzione e, personalmente, sono contrario all'assistenzialismo. Ma ho così poca fiducia nei nostri funzionari pubblici che sono portata a pensare che sarà una catastrofe!

Alessio Meticcio Rose in ogni caso l'attuale stato di cose deve cambiare, le regioni del sud devono essere messe nella condizione di poter fornire i servizi che non sono in grado di erogare

Cristiano Di Francia Le regioni del sud hanno tutte le carte in regola per farlo. Forse non conviene, e quindi vanno costrette.

Riccardo Viel Cristiano è stato chiarissimo. Proprio questa dual governance stato+potere criminale mi fa impensierire: se un federalismo non temperato portasse i bilanci regionali del sud ad un passo dal collasso, quali poteri colmerebbbero il disequilibrio? un giovane e magicamente sorto ceto imprenditoriale locale, o piuttosto l'enorme capacità imprenditoriale e finanziaria della parte 'illecita' di questa dual governance? pensiamoci. Forse sono io che vedo tutto negativamente.

Alessio Meticcio Rose Il problema più grande del nostro paese rimane sempre la criminalità organizzata, forse il federalismo non è la priorità

Cristiano Di Francia Mi siete piaciuti e vi compendiate.

Il rischio che il federalismo possa determinare un collasso sociale c'è, è evidente. L'autore ci avrebbe aiutato a capirlo meglio, ma sarà stato certamente impedito a partecipare perchè ci aveva assicurato la sua piena disponibilità, avendo concertato insieme data e ora. In ogni caso speriamo troverà il tempo di leggere le nostre riflessioni e aggiungere le sue riflessioni alle nostre. Grazie a tutti per la partecipazione, grazie tante a Riccardo, sempre così gentile e galantuomo. Condivido il merito di questa rubrica e di questo evento con gli amministratori del gruppo "In treno - riflessioni per tutti i giorni" a cui con piacere Vi invitiamo ad iscriverVi e partecipare.

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