19 dicembre 2010

Smolland il bambino

"A main reason we chose IKEASmalland, their free drop-off childcare service."

L'idea mi era balenata. Le coppie giovani con uno o più marmocchi preferiscono IKEA non per i prezzi bassi e le noità della settimana; lo preferiscono perché c'è lo Smalland. Ci smollano la prole e vanno a provare divani e poltrone mentre qualcuno, gratuitamente, gli tiene a banda i bambini. Lasciare una borsa in deposito costa di più.
La politica industriale di Ikea è un capolavoro, un case study  quasi ingombrante. Il mito che fu di Ford (una T-Type in ogni famiglia) e di IBM (un pc su ogni scrivania) si integra in una prospettiva più ampia. Per cui una brugola in ogni casa, si: ma che sia ambientalmente sostenibile, di design intelligente; e al tempo stesso etnica e solidale; e anche da E-market.
Mancava, nella lettura, quello spunto di politica sociale che potete leggere nello Smalland, esempio (non unico) di asilo commerciale. La Costituzione italiana ti riconosce i diritti se sei lavoratore. La carta dei servizi Ikea te li riconosce se sei consumatore.

Nessuna polemica con Ikea; ma guardateci bene: da quando abbiamo perso la centralità del lavoro, anche la nostra civiltà, brugola dopo brugola, sta montando un modello di organizzazione sociale simile.

p.s. fonti ben informate ma che smentirebbero immediatamente sostengono che sotto le colonne dell'impero IKEA ci sia un fondamento d'argilla: i prezzi imposti ai fornitori. Ne parliamo prossimamente.

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